Processo “Leonessa”, sei condanne ma cade l’accusa mafiosa

Condanne in abbreviato dai 2 anni ai 5 anni e otto mesi. Quelli che hanno scelto il dibattimento in aula dal 30 aprile.

(red.) Nella giornata di ieri, martedì 20 aprile, il giudice del tribunale di Brescia ha emesso una sentenza con sei condanne a carico di altrettante persone per associazione a delinquere connessa a fatture false e indebite compensazioni, uno dei filoni dell’inchiesta “Leonessa”. Ma niente associazione di stampo mafioso, almeno nei confronti dei sei.

Questi sono stati giudicati con rito abbreviato e tra loro un 48enne di Gela è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione, mentre l’ex direttore dell’ufficio postale del paese siciliano, accusato di riciclaggio e favoreggiamento per aver aperto conti correnti all’organizzazione in cambio di un compenso del 20%, è stato condannato a 4 anni.

Altri hanno incassato sentenze dai 2 anni ai 2 anni e otto mesi. In più, due di loro sono stati scarcerati perché erano scaduti i termini di detenzione. Il processo, per quelli che hanno scelto il dibattimento, andrà avanti il 30 aprile per altri tredici imputati ai quali è contestato lo stampo mafioso.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.