Leonessa, altri 12 condannati per il processo sulle fatture false

E' uno dei diversi filoni della maxi inchiesta. Altri 8 assolti, mentre a maggio erano arrivate altre 10 condanne.

(red.) Ieri, martedì 9 febbraio, in tribunale a Brescia è terminato dopo il dibattimento il processo connesso alle fatture false nell’ambito di uno dei diversi filoni della maxi inchiesta Leonessa nei presunti legami tra imprenditori e criminalità organizzata. Tra i venti imputati, 12 sono stati condannati con pene dai 2 ai 7 anni (la pena più alta a un imprenditore di Rodengo Saiano), mentre altri otto sono stati assolti.

Le accuse a vario titolo nei loro confronti erano quelle di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione e altri reati fiscali e tributari. Il meccanismo, secondo l’accusa, prevedeva la nascita di società cartiere con cui emettere fatture false per operazioni inesistenti e portando il denaro nell’est Europa, per poi farlo tornare in Italia a favore di aziende beneficiarie che acquistavano materiale in nero.

E in particolare si parla anche di 10 milioni di euro di fatture false emesse dal 2014 al 2016. Nell’ambito dello stesso processo, già lo scorso maggio altre dieci persone erano state condannate dopo il rito abbreviato con pene da 1 anno e otto mesi a 6 anni e otto mesi.

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