Maltrattamenti e minacce alla moglie, condanna ridotta in appello

Dai 3 anni e mezzo in primo grado ai 2 anni e 7 mesi in secondo. Reato di stalking è stato riqualificato.

(red.) Sconto di pena dalla Corte d’Appello di Brescia nei confronti di un uomo 43enne di origine albanese già condannato in primo grado a 3 anni e sei mesi di reclusione per le violenze e le minacce ai danni della moglie 30enne connazionale. Nel primo processo l’uomo, che aveva anche incassato un divieto di avvicinamento alla donna, si era visto dare quella pena per il reato di stalking. Ma nei giorni precedenti a mercoledì 27 gennaio la Corte d’Appello ha ritenuto di accogliere la riqualificazione del reato in maltrattamenti in famiglia.

Di conseguenza è stato condannato a 2 anni e sette mesi di reclusione. L’uomo, che dalla donna ha avuto due figli, avrebbe iniziato a colpire e minacciare la donna prima in Albania, poi nel torinese dove si erano trasferiti e infine a Chiari, nella bassa bresciana, dove la donna si era rifugiata proprio per scappare da quei soprusi.

Quella condotta sarebbe andata avanti per una decina di anni quando la vittima era appena maggiorenne e tanto che questa aveva denunciato per diverse volte l’uomo. La situazione si era resa ancora più complicata dopo le minacce di morte e con, nel 2017, l’invio di due proiettili. La donna era poi riuscita a fuggire verso Chiari in casa dei parenti e da dove ha denunciato la situazione affidandosi alla Casa delle Donne.

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