Tratta di donne dalla Nigeria a Brescia per farle prostituire: chiesto processo

Chiesto il rinvio a giudizio per sei, di cui il presunto organizzatore in Nigeria. Fatti relativi al 2016 e 2017.

(red.) Nelle ore precedenti a giovedì 10 dicembre la Direzione distrettuale antimafia di Brescia ha chiesto il processo per sei persone, di cui tre donne, per il traffico di donne fatte arrivare nel bresciano dall’Africa, in particolare dalla Nigeria, con l’intento di farle prostituire. E ora per i sei accusati è stato chiesto il rinvio a giudizio per traffico di essere umani e, per quanto riguarda uno degli imputati, anche l’aggravante di aver agito con l’intento di portare le vittime alla prostituzione. I sei accusati sono tutti nigeriani, come le sei vittime – dai 20 ai 25 anni – che pensavano di trasferirsi dalla Nigeria verso l’Italia e il bresciano per svolgere dei lavori puliti e remunerati.

Al contrario, la loro destinazione erano le strade della nostra provincia. Quello che viene ritenuto deus ex machina della tratta si trova in Nigeria e la procura di Brescia sta cercando di farlo portare in Italia. Gli altri cinque, invece, sono già nel bresciano e hanno scontato un anno di carcere. I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2016 e 2017 nel momento in cui le donne fatte arrivare dalla Nigeria avevano dei programmi stabiliti dai loro sfruttatori. Prima sarebbero state sottoposte a un giuramento, poi, raggiunta l’Italia a bordo dei barconi, sarebbero dovute scappare e contattare dei referenti.

Quindi, raggiungevano Brescia dove alcune donne, quelle della tratta e ora accusate, le accoglievano per poi, però, farle prostituire. Un modo per riscattare le spese sostenute dai loro sfruttatori. E se si fossero ribellate sarebbero andate incontro a presunti riti. Le ragazze impiegate ricevevano pochi euro per ogni prestazione e alcune di loro si erano rivolte alla questura di Brescia per denunciare. Le loro segnalazioni hanno portato la Dda a indagare e ora a chiedere il processo.

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