Delitto Manuela Bailo, appello conferma 16 anni per Fabrizio Pasini foto

Ieri la sentenza di secondo grado per il sindacalista che si trova in carcere. I familiari della vittima scontenti.

(red.) Nella giornata di ieri, venerdì 27 novembre, dalla Corte d’Appello di Brescia è arrivata una sentenza di condanna a 16 anni confermata, dopo il primo grado, ai danni di Fabrizio Pasini. Il sindacalista, che dall’agosto del 2018 si trova detenuto in carcere, è imputato di aver ucciso la 35enne Manuela Bailo con la quale aveva una relazione extraconiugale. In occasione del primo caso, giudicato col rito abbreviato e quindi con uno sconto della pena di un terzo, era arrivata la prima condanna a 16 anni.

In Appello l’accusa aveva chiesto di rivalutare la premeditazione, non inclusa in primo grado, chiedendo anche una condanna a 30 anni per Pasini. Ma alla fine è arrivato lo stesso pronunciamento del primo tribunale. Una sentenza che ha scontentato i familiari, parlando di una “pena inaccettabile” e che “meritava l’ergastolo”.

Manuela Bailo, dopo essere stata uccisa, era stata nascosta in una vasca di liquami in provincia di Cremona prima che Pasini partisse per le vacanze estive in Sardegna. Poi era scattato l’arresto al suo ritorno. Il suo legale, che aveva chiesto di rivalutare l’accusa da omicidio volontario in preterintenzionale, sta valutando se ricorrere in Cassazione.

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