Brescia, aggressione e rapina nel bosco: pena più alta in appello

6 anni e dieci mesi a carico di un 33enne pachistano che nel 2018 con due complici aveva colpito una persona.

(red.) Nel corso del processo d’appello sperava in uno sconto di pena, se non addirittura di essere scagionato, rispetto all’esito del procedimento di primo grado. Invece ha riportato un aggravamento della pena nei suoi confronti. Nel mirino è finito un 33enne pachistano che nell’aprile del 2018 in un boschetto di via Castagna a Brescia con due complici – mai individuati – avrebbe aggredito e rapinato una persona.

Condannato in primo grado a 6 anni e due mesi, in appello ha incassato otto mesi in più nel momento in cui il giudice ha accolto la richiesta di recidiva proposta dalla procura generale. Quella notte, secondo l’accusa, la vittima aveva frequentato un locale ed era uscita verso il boschetto per un bisogno impellente.

A quel punto era stato fermato dal trio che lo aveva immobilizzato per poi farlo finire a terra e colpendolo a pugni, quindi rapinarlo di orologio e cellulare. L’episodio era stato denunciato ai carabinieri della stazione di Lamarmora portando poi al processo di primo grado e, nelle ore precedenti a sabato 4 luglio, anche all’appello.

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