Delitto Stefania Crotti, il 26 marzo è attesa la sentenza

Ieri Chiara Alessandri ha raccontato la sua verità. Per il pm - chiede l'ergastolo - avrebbe agito con premeditazione.

(red.) L’esito giudiziario per Chiara Alessandri arriverà il prossimo 26 marzo quando dal tribunale di Brescia dove è in corso il processo con rito abbreviato, dopo le repliche, è attesa la sentenza. La donna è accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere per aver aggredito la moglie dell’ex amante Stefania Crotti e poi, secondo la ricostruzione, aver dato fuoco al corpo abbandonato tra le campagne di Erbusco, in Franciacorta.

Ieri, giovedì 27, durante l’udienza, l’imputata ha raccontato la sua verità al giudice ammettendo di aver colpito la rivale alla testa con un martello. Quello con cui “Stefania voleva aggredirmi” ha detto riferendosi alla lite nel garage di Gorlago, in provincia di Bergamo. Ma ha negato la premeditazione e anche di aver dato fuoco al corpo. Una ricostruzione che ha comunque portato il pubblico ministero Teodoro Catananti a chiedere l’ergastolo.

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