Mantova, paziente muore dopo Tso: due bresciani a processo

Un medico di pronto soccorso e uno psichiatra accusati di aver usato un dosaggio eccessivo per un uomo.

(red.) Due medici bresciani sono stati rinviati a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte di un 51enne avvenuta nel novembre del 2016 all’ospedale di Mantova. La vittima si chiamava Antonio Scaletta, residente nella provincia virgiliana, che poche ore prima del decesso era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio proprio nell’ospedale Poma.

Quella sera era stata una vicina di casa a chiamare carabinieri e ambulanze per l’atteggiamento aggressivo dell’uomo, forse indotto anche dall’alcol. Quindi, venne ricoverato in ospedale al pronto soccorso e poi in Psichiatria e trattato da un 37enne di Montichiari medico di pronto soccorso e da uno psichiatra 54enne di Brescia. Ma nelle ore successive il paziente era morto e ora i due medici sono accusati di quel decesso.

Secondo la ricostruzione, avrebbero trattato il paziente con un dosaggio di sedativi eccessivo, anche considerando che l’uomo era ancora ubriaco. Forse questo mix avrebbe indotto l’arresto cardiaco che ha ucciso Scaletta. La vicenda è approdata in tribunale e la prossima udienza preliminare si terrà il 16 giugno. Nel frattempo il fratello, la moglie e i due figli della vittima si sono costituiti parti civili.

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