Sequestro cave a Lonato, accusa chiede processo

Quattro indagati, tra cui un'azienda, per rifiuti interrati trovati in un'area che avrebbe dovuto ospitare il cantiere dell'alta velocità Brescia-Verona.

(red.) Nelle ore precedenti a sabato 12 ottobre la procura di Brescia ha depositato la notifica della chiusura delle indagini chiedendo quattro rinvii a giudizio per quattro soggetti e un’azienda. Si fa riferimento alla discarica del Traversino e ai vicini laghetti di Lonato del Garda, quindi le vecchie cave Vezzola, che erano state sequestrate a maggio. E ora risultano indagati i titolari e amministratori oltre alla stessa azienda a capo delle cave. Per tutti l’accusa è di discarica abusiva, abuso edilizio e inquinamento ambientale. Proprio le cave avrebbero dovuto ospitare il cantiere di appoggio per costruire l’alta velocità Brescia-Verona.

Ma in seguito e visto il sequestro, con diversi rifiuti interrati nella zona, il cantiere era stato spostato. Ora si attende l’udienza preliminare nella quale il pm Ambrogio Cassiani ribadirà la richiesta di processo. Tutto era partito da un’indagine per una serie di presunti abusi edilizi connessi alla passerella Lugana Marina a Sirmione e scoprendo al di sotto 800 metri cubi di rifiuti prodotti dalla Vezzola, ma non autorizzati per essere smaltiti e poi gettati nel laghetto all’ex Vezzola di Lonato. Qui erano stati trovati 293 mila metri cubi di rifiuti rispetto a un’autorizzazione di meno della metà.

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