Eredità a figlio badante, disposta nuova perizia

E' iniziato il processo d'appello per madre e figlio moldavi condannati in primo grado a 3 anni per aver circuito un imprenditore a destinare averi a loro.

(red.) Nella giornata di ieri, venerdì 13 settembre, al tribunale di Brescia è iniziata un’udienza del processo d’appello per Raisa Rusu e il figlio Denise, moldavi, che in primo grado vennero condannati a tre anni di reclusione per circonvenzione di incapace. Infatti, secondo l’accusa dei primi giudici, madre e figlio erano riusciti a convincere il noto albergatore di Limone sul Garda, Vincenzo Risatti, a scrivere un testamento destinando il suo patrimonio al figlio della badante. E nell’udienza di ieri, poi aggiornata al 21 gennaio, si è stabilito che verrà effettuata una nuova perizia psichiatrica.

A svolgerla sarà un professionista e sulla base dei documenti sanitari dell’uomo, visto che è morto nel 2016. La sentenza di condanna in primo grado era arrivata proprio sulla base della relazione di un altro psichiatra che valutò Risatti incapace di intendere e volere, ma l’atto non era finito in un processo penale. E ora si valuteranno tutti i documenti sullo stato fisico dell’albergatore. Se avessero ragione madre e figlio potrebbero incassare l’eredità, altrimenti rimarrebbero con un pugno di mosche in mano.

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