Delitto Nadia, processo dal 14 novembre

Sono addetti della cooperativa a capo della cascina Clarabella di Iseo, ma anche chi si occupava delle terapie dell'omicida. Per due chiesta l'archiviazione.

(red.) Il prossimo 14 novembre in tribunale a Brescia si aprirà il processo nell’ambito del delitto di Nadia Pulvirenti, la 25enne terapista uccisa a coltellate il 24 gennaio del 2017 nella cascina Clarabella di Iseo da un paziente che assisteva. L’accusa per i cinque che saranno alla sbarra è di concorso colposo in omicidio doloso. Ci saranno il direttore del Dipartimento di Salute mentale di Iseo Andrea Materzanini e a capo del programma di ospitalità della cascina, quello del centro psicosociale Giorgio Callea, la psichiatra Annalisa Guerrini che aveva in assistenza l’omicida, il presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa Claudio Vavassori e la collaboratrice Laura Fogliata.

Dall’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Erica Battaglia erano emersi sette indagati, ma per due di loro è stata chiesta l’archiviazione e con reclamo opposto dai genitori della vittima. A uccidere la ragazza fu il 56enne marocchino Abderrahim El Mouckhtari, già sottoposto al processo con rito abbreviato a maggio del 2018 e in cui venne prosciolto dopo essere stato giudicato incapace di intendere e di volere. E per lui il giudice aveva stabilito il trasferimento in una struttura psichiatrica dove si trova attualmente e fino al 2028. In seguito sarà sottoposto a una nuova visita.

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