Mairano, spostano corpo dopo caduta: a processo

Due colleghi di Carlo Bonazza che perse la vita in quel luglio 2015 e il proprietario del cantiere alla sbarra per omicidio colposo e frode processuale.

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(red.) Nella giornata di oggi, giovedì 6 giugno, in tribunale a Brescia inizierà il dibattimento di un processo a carico di tre persone dopo l’infortunio mortale sul lavoro avvenuto lo scorso 9 luglio 2015 a Mairano, nella bassa. In quell’occasione perse la vita l’artigiano 37enne di Offlaga Carlo Bonazza, caduto da un’impalcatura mobile. Tuttavia, secondo l’accusa formulata dal pm Carlo Pappalardo, chi era presente sul cantiere avrebbe spostato il corpo del collega e facendo in modo che si trattasse di una pura fatalità. E stando alla stessa accusa, l’azienda chiamata a svolgere i lavori e anche chi li aveva affidati non avrebbero rispettato le misure di sicurezza.

Per questo motivo alla sbarra ci sono un 42enne di Offlaga e un 47enne di Gardone Valtrompia che lavorano con la vittima, ma anche un 58enne di Mairano, proprietario del cantiere. Sono tutti accusati di omicidio colposo e frode processuale. Quel giorno della tragedia, gli operai avevano appena concluso i lavori di rimozione dell’amianto e stavano sganciando le reti anticaduta e a una certa altezza.

Ma Bonazza, sposato e con due figlie, era precipitato nel vuoto per poi essere travolto dal cestello in cui si trovava. Secondo l’accusa, i due colleghi avrebbero sbagliato a muovere il braccio meccanico che tra l’altro non sarebbe stato regolare. E dopo la caduta, prima che arrivassero i soccorsi, gli operai avrebbero spostato il corpo per depistare le indagini.

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