Niente pressioni eredità su anziano, tutti assolti

Il fatto non sussiste secondo il giudice che ha liberato i tre imputati accusati di aver indotto l'imprenditore di Limone Garda a nominarli nel testamento.

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(red.) Nella giornata di ieri, venerdì 24 maggio, dal tribunale di Brescia sono arrivate tre assoluzioni nell’ambito di un processo sulla presunta circonvenzione di incapace nei confronti dell’imprenditore turistico di Limone 92enne Vincenzo Risatti. Stando al giudice, infatti, il fatto non sussiste. Gli imputati erano l’avvocato Luca Dagnoli, la compagna moldava dell’anziano e il figlio di lei. Erano accusati di aver indotto il gardesano a scrivere un testamento nominando il figlio della donna come unico erede.

Secondo quanto emerso dall’udienza, Dagnoli si sarebbe limitato ad accompagnare l’imprenditore dal notaio, ma non lo avrebbe manipolato nel testamento. Al contrario, l’accusa aveva chiesto 3 anni di reclusione proprio per il legale e per il rumeno, oltre all’assoluzione per la donna. I legali hanno affermato come i coinvolti non abbiano accettato l’eredità e il fatto che Risatti fosse capace d’intendere e di volere in quella pratica. Quindi sono arrivate le assoluzioni.

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