Delitto Erbusco, nuovo appello per Manuel Rossi

La Cassazione ha annullato la parte relativa a premeditazione e chiesto a Corte d'Appello di Milano di rivalutare la parte dopo la sentenza di primo grado.

(red.) Nell’udienza di ieri, giovedì 16 maggio, la Corte di Cassazione ha deciso di annullare in parte la sentenza di secondo grado a carico di Manuel Rossi, il 29enne barista che il 12 aprile del 2016 con la fidanzata Giulia Taesi uccise a coltellate il 48enne tunisino Riad Belkahla. Gli inquirenti, con vari accertamenti, avevano verificato 83 colpi di arma con cui il nordafricano venne ucciso. Manuel Rossi in secondo grado ha incassato una condanna a 17 anni di carcere, di cui uno per droga.

Nell’ambito di un altro processo, ma per la stessa vicenda, anche la fidanzata venne condannata a 16 anni. Lei non ha presentato ricorso in Cassazione, mentre il fidanzato lo ha fatto e ora la Corte d’Appello di Milano, che ha ricevuto gli atti da Roma, dovrà valutare la premeditazione come aggravante. Il delitto, come si era scoperto, era maturato in un contesto di droga e per un debito di 1.000 euro che i due fidanzati avevano verso l’uomo.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.