Truffa incapace con presunta eredità: condanna

(red.) Nei giorni prima di giovedì 2 maggio il tribunale di Brescia ha condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione un uomo di 60 anni per circonvenzione di incapace. Secondo l’accusa, avrebbe finto di essere in attesa di un’eredità e, sfruttando il fatto che la donna 65enne sua vittima, titolare di un’agenzia in città, si fosse innamorata di lui, le avrebbe sfilato fino a 600 mila euro. E in seguito si era scoperto, in base a una perizia, che la donna fosse incapace di intendere e di volere. Ora la vicenda è approdata e si è conclusa in un’aula giudiziaria stabilendo anche, al momento, un rimborso di 160 mila euro.

L’uomo condannato è Roberto Giorgio Belotti, residente a Chiari, che avrebbe convinto la sua vittima a cedergli tutto e persino a chiedere prestiti ad amici e conoscenti. Tutto, per soddisfare le sue richieste. L’intera situazione era partita nel 2013 con le prime richieste di denaro per qualche centinaio di euro e pare per pagare alcune marche da bollo per le pratiche sulla presunta eredità. Ma gli importi sono poi stati sempre più alti. E’ stato il marito 70enne a capire cosa stava succedendo, anche dopo aver visto il patrimonio dilapidato. Ha quindi fatto sottoporre la moglie a una perizia e in seguito sono state avviate le indagini che hanno portato al processo e alla condanna.