Crac Medeghini, condanna Mor e assolto Arturo

8 mesi di reclusione per il professionista per bancarotta preferenziale. Nessuna pena, invece, per il componente della famiglia a capo del gruppo fallito.

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(red.) Destino diverso e opposto per due imputati nell’ambito del processo sul fallimento del gruppo lattiero caseario Medeghini di Brescia, chiuso alla fine di dicembre del 2010 da parte del tribunale. Alla sbarra c’erano il professionista Mauro Mor e Arturo Medeghini, componente della famiglia di amministratori del consorzio. Nella giornata di ieri, giovedì 21 marzo, dal palagiustizia di Brescia è arrivata una condanna a 8 mesi di reclusione per Mor per bancarotta preferenziale e l’assoluzione, invece, per Medeghini.

Mor era già stato condannato anche nel processo principale e ora per il fallimento del consorzio di aziende legate al gruppo. Per lui l’accusa, in questo secondo atto, aveva chiesto 3 anni e sei mesi perché avrebbe inserito crediti inesistenti verso il Parma Calcio e distratto 100 mila euro dalla società verso i propri conti personali. Invece, ha rimediato “solo” la bancarotta preferenziale e una condanna ridotta. Nel caso di Medeghini si fa riferimento al fallimento della società Immobiliare Falco che però al tempo in cui viene contestato il reato era a capo dell’amministrazione la moglie che ha già patteggiato.

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