Muore per osso in gola, due medici a processo

Sono accusati di omicidio colposo per come hanno gestito il quadro sanitario di Rosa Pesenti, deceduta nel marzo dopo 2015 dopo due interventi a Bergamo.

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(red.) Due medici dell’ospedale bresciano “Mellini” di Chiari sono stati rinviati a giudizio per la morte, nel marzo del 2015, della paziente Rosa Pesenti e così il prossimo 30 maggio in tribunale a Brescia si aprirà il processo in dibattimento. L’accusa per i due imputati è di omicidio colposo perché non avrebbero gestito in modo corretto il disturbo che la donna lamentava. Era l’ottobre del 2014 quando la 54enne residente a Calcio, nella bergamasca, si era presentata all’ospedale clarense dopo una cena a base di spiedo e avendo la sensazione che un pezzo di osso le si fosse bloccato in gola. Ma nella struttura sanitaria, alla quale la donna si era rivolta nell’arco di due settimane, prima con un medico e poi con l’altro, cioè i due imputati, aveva solo ricevuto una cura a base di farmaci.

In seguito la sua situazione era peggiorata, lamentando dolori forti e tanto da essere condotta in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove venne sottoposta a due interventi chirurgici. Ma subito dopo arrivò il decesso. La procura di Brescia aveva così aperto un’inchiesta verso tre medici e portando all’archiviazione di uno. Ora si attende la fine di maggio per l’avvio del processo penale, mentre il caso era approdato anche in sede civile per una richiesta di danni rivolta all’ospedale bresciano. Tuttavia, questo aveva citato anche la sede bergamasca ritenendo che ci potesse essere un concorso di colpa.

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