Calvisano, stalle e allevatori colpiti: si va in appello

Il 27 marzo la Corte deciderà sul ricorso delle famiglie presunte vittime di minacce e intimidazioni da parte di un imprenditore di costruzioni zootecniche.

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(red.) Il prossimo 27 marzo in Corte d’Appello a Brescia partirà il processo di secondo grado a carico di un imprenditore di Calvisano per presunti danneggiamenti, minacce e intimidazioni che avrebbero portato alla morte di decine di bovini e anche dei cani da guardia di una stalla a Mezzane, frazione del paese bresciano. In primo grado l’artigiano venne assolto, ma le vittime di quei presunti raid hanno fatto ricorso in Appello che partirà alle di marzo e per una vicenda di vent’anni prima. Tutto sarebbe legato proprio a quanto avvenuto nel 1999 quando, pare per un sabotaggio, i motori elettrici di avviamento del riscaldamento e alimentazione liquida e solida per gli animali andarono fuori uso all’interno di alcune stalle e per un danno di vecchie milioni di lire.

Ma prima di arrivare a quell’episodio, la stessa famiglia avrebbe subito estorsioni, minacce e danneggiamenti vari. Pare che a innescare questa situazione sia stato l’imputato, attivo nella costruzione di allestimenti zootecnici, che avrebbe proposto un preventivo alle presunte vittime per una serie di lavori nelle loro stalle. Ma in seguito lo stesso artigiano avrebbe invece preteso il doppio e nel momento in cui i clienti si sarebbero rifiutati di pagare il resto sarebbe partita l’escalation di episodi.

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