Amianto, Brescia: Cremona deve risarcire famigliari
La Corte d'Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado condannando il Comune del torrazzo a favore famiglia di un operaio deceduto.
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(red.) Nelle ore precedenti a mercoledì 6 marzo “la Corte d’Appello di Brescia ha riformato la sentenza e ribaltato il giudizio di primo grado relativa al caso del decesso di Ottorino Cervi, deceduto nel 2004 per mesotelioma pleurico da esposizione di amianto dopo aver prestato la propria attività lavorativa all’azienda municipalizzata centrale alimentare del latte di Cremona e alla richiesta di risarcimento ai familiari”.
Lo scrive l’Osservatorio nazionale amianto in una nota riportata dall’agenzia Askanews. “Cervi aveva prestato la propria attività lavorativa dal 1947 al 1981 come addetto alle mansioni di caldaista e conduttore di caldaie e, come appurato nel corso del processo, si occupava della manutenzione e pulizia delle caldaie in un ambiente privo di impianto di areazione e con attività svolta senza mascherine protettive”.
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