Estorsione, in carcere dopo la condanna finale

Giuseppe "Pino" Romano deve scontare 5 anni e mezzo di reclusione per due reati che ha compiuto nella nostra provincia. E' legato a un passato criminale.

(red.) Ieri, venerdì 22 febbraio, i carabinieri bergamaschi di Treviglio hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 60enne Giuseppe “Pino” Romano dopo una condanna definitiva per estorsione e rapina aggravata in concorso. L’uomo, di origine calabrese, ma residente a Romano di Lombardia, ha ricevuto la condanna finale a 5 anni e mezzo di reclusione. I fatti a lui contestati risalgono al 2012 in provincia di Brescia.

Ma prima venne arrestato nel paese orobico nel 2005 e con una condanna nel 2009 in primo grado a Bergamo a 26 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso. Si parlava di estorsioni, armi, droga, usura e caporalato e presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta tra Bergamo e Brescia. La condanna è diventata definitiva nel 2014, ma ridimensionata a 7 anni, otto mesi e venti giorni e in sola associazione semplice, senza il tipo mafioso.

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