Delitto Desirée, padre chiede di riaprire le indagini

Dopo la richiesta di revisione del processo di Erra e un esposto di un residente, ora la famiglia della giovane si rivolge a procura per riaprire il caso.

Più informazioni su

(red.) Si aggiunge un altro capitolo nella vicenda di Desirée Piovanelli, la 14enne uccisa nella cascina Ermengarda di Leno, nel bresciano, il 28 settembre 2002 dal branco. Dopo la richiesta di revisione del processo da parte di Giovanni Erra – uno dei quattro membri del gruppo e che sta scontando 30 anni di pena nel carcere di Bollate – e un esposto presentato da un cittadino di Leno che chiede di essere sentito, ora interviene anche la difesa della ragazzina. Il legale di Maurizio Piovanelli, padre della vittima, si è presentato in procura con l’assistito chiedendo di riaprire le indagini.

La sensazione è che stia diventando più concreta la pista sospettata dal padre sul fatto che Desirée non sia stata accoltellata in un semplice quadro di follia dopo un tentativo di violenza, ma perché si sarebbe rifiutata di essere reclutata da un giro di pedofilia e festini a luci rosse. E sono attesi nuovi sviluppi nel caso in cui la procura dovesse riaprire la vicenda e accertare dei punti di convergenza tra la sensazione del padre della ragazzina, l’esposto del residente e i presunti nomi che Erra intende fare. Lo stesso condannato era in procinto di farlo anche subito dopo il delitto, ma tutto era poi sfumato.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.