Terrorismo, chiesti 7 anni per Anas El Abboubi

(red.) Nella giornata di ieri, mercoledì 12 dicembre, alla Corte d’Assise di Brescia è proseguito il processo a carico di Anas El Abboubi, il 19enne cresciuto a Vobarno, ma poi partito verso la Siria da dove non è più rientrato. Per lui l’accusa formulata dal pubblico ministero Erica Battaglia è quella di essersi addestrato per entrare a far parte dell’Isis e di aver formato un movimento con cui aggregarsi al sedicente Stato islamico. Una condizione in alternativa alla quale Anas, secondo la pm, avrebbe potuto compiere attentati in Italia, se non addirittura a Brescia. Per questo motivo per lui sono stati chiesti 7 anni di reclusione, nonostante sia dato per scomparso dal 2014 sul fronte siriano.

Il giovane marocchino venne arrestato nel giugno del 2013 dalla Digos di Brescia per poi essere scarcerato e liberato, quindi si era trasferito in Siria con l’intenzione di combattere. E nel corso dell’indagine, sfociata nel processo, è emerso che Anas nel 2016 aveva chiesto al padre un riscatto di 3 milioni di euro. Al contrario, per la difesa del giovane, l’imputato deve essere assolto perché non ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza come era emerso dal tribunale del Riesame e dalla Corte di Cassazione. Il processo è stato aggiornato al 23 gennaio quando ci saranno le repliche, infine la sentenza. Anche se, nel caso della pena, il 19enne potrebbe non scontarla mai visto che è ritenuto essere morto in battaglia.