Niente paratie pro autisti sui bus, Sia a processo

I vertici della società di trasporto pubblico sono alla sbarra per non aver difeso i propri dipendenti dalle aggressioni dei passeggeri a bordo dei mezzi.

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(red.) I vertici della società di trasporto pubblico locale Sia di Brescia sono a processo per non aver adottato alcune misure che erano state richieste dai conducenti a causa delle aggressioni. A livello di numeri, si parla di almeno un episodio al mese di violenza da parte dei passeggeri, soprattutto sprovvisti di biglietto, dal 2014 al 2016. E si considerano solo quelli gravi e della Sia, quindi una parte del fenomeno che è molto più ampio. Dopo l’ennesima aggressione ai danni di un autista, gli stessi dipendenti e sindacati avevano sollecitato l’azienda a installare delle paratie per la sicurezza. Ma di fronte al rifiuto, l’Agenzia di Tutela della Salute ha presentato un esposto che ha portato, appunto, al giudizio in tribunale.

Alla sbarra ci sono il presidente Ambrogio Banaglio, l’amministratore delegato Luca Del Barba e il direttore di esercizio Roberto Salerno. La vicenda era stata presa in carico dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo che aveva aperto un’inchiesta per lesioni colpose e ipotizzando una specie di concorso omissivo. Ieri è stata data la parola proprio ai legali degli imputati e ad alcuni consulenti che hanno sottolineato come le paratie non sarebbero state installate per motivi di sicurezza degli autisti in caso di malori. Mentre la Sia ha comunque avviato dei corsi di aggiornamento nella dialettica per capire come affrontare varie situazioni. Il processo è stato aggiornato al 14 dicembre quando l’accusa formulerà le proprie richieste.

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