Secessionisti, condanna bresciano: motivi

Michele Cattaneo, l'unico processato a Brescia e per il cannone del tanko, ha incassato 2 anni per associazione eversiva: cosa scrive giudice Sabatucci.

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(red.) Il 38enne bresciano Michele Cattaneo è stato condannato a due anni di reclusione per aver costruito il cannone del tanko perché “il fine era quello di abbattere lo Stato italiano attraverso il compimento di atti di violenza volti, in sostanza, a costringere i poteri dello Stato ad acconsentire all’indipendenza di ampie porzioni del territorio nazionale. Le prove dimostrano ogni ragionevole dubbio la sua fattiva adesione all’associazione eversiva descritta”.

Lo si legge nelle motivazioni depositate dal giudice Alessandra Sabatucci per l’unico dei 49 secessionisti lombardo-veneti che è stato processato a Brescia. Tutti gli altri imputati, invece, saranno a giudizio a Rovigo. “Armamenti idonei ed efficaci al perseguimento dei reati” si legge ancora nelle motivazioni”. “Si ricorda il suo commento entusiastico circa il buon esito delle prove balistiche e Cattaneo si era detto disposto a procurare ai sodali altri dieci cannoncini, contegno che ben illustra la sua pronta adesione ad un programma eversivo di natura violenta”, ma non terroristica.

Quindi associazione sovversiva e “i programmati, se pur gravissimi, atti di violenza in cui si sarebbe dovuta esplicare l’azione insurrezionale del gruppo non erano indirizzati a colpire in modo indiscriminato la popolazione. Il programma insurrezionale, di matrice violenta, si indirizzava, infatti, verso obiettivi selezionati allo scopo di ottenere un effetto certamente paradigmatico ma non tale da provocare una violenza diffusa e indiscriminata” conclude il giudice. L’idea dei secessionisti a processo era quella di portare il carro armato rudimentale in piazza San Marco a Venezia per chiedere l’indipendenza.

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