Vaccini, richiesta info blocca esclusione

Importante ordinanza quella del Tar di Brescia sul caso del bimbo di Lovere. I genitori hanno diritto di avere informazioni su reazioni e trattamenti.

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(red.) Quella depositata nelle ore precedenti a venerdì 6 aprile dal Tar di Brescia e di cui dà notizia Il Sole 24 Ore è una sentenza che potrebbe fare scuola a livello nazionale. Si fa riferimento al bambino bergamasco di Lovere che non era stato più riammesso nel proprio istituto scolastico perché non vaccinato. Dopo l’esclusione, i genitori si erano rivolti alla giustizia amministrativa bresciana che ha accolto il ricorso e permesso al piccolo di rientrare con i compagni.

Secondo il Tar, come si legge nell’ordinanza, la richiesta di informazioni sui vaccini, la loro sicurezza e il rischio di reazioni può bloccare l’esclusione da scuola dei bimbi non vaccinati fino a quando l’azienda sanitaria locale di turno non risponde a queste domande. Dopo il primo provvedimento di sospensione, si è arrivati ai giorni intorno al 6 aprile e con la nuova ordinanza che fa rinviare tutto al 9 maggio. In pratica, secondo il tribunale bresciano, i genitori dei bambini che devono essere vaccinati in modo obbligatorio, pena l’esclusione dalla scuola come prevede il decreto Lorenzin, hanno diritto a informarsi su ogni elemento che riguardi i trattamenti.

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