Rubano codici dei conti a vittime, in 15 a processo

Martedì al tribunale di Brescia è iniziata l'udienza preliminare. La banda avrebbe portato via fino a 650 mila euro dopo aver inviato delle mail-truffa.

(red.) Nella giornata di martedì 27 marzo al tribunale di Brescia è iniziata l’udienza preliminare a carico di quindici imputati accusati di aver sottratto i codici digitali degli ignari clienti correntisti di banche per poi prelevare e rubare loro centinaia di migliaia di euro. Alla sbarra ci sono quattro cittadini rumeni, cinque bresciani, due napoletani, un milanese, un brianzolo, un albanese e un pachistano. Davanti al giudice Lorenzo Benini e per opera del procuratore aggiunto Carlo Nocerino che ha chiesto per loro il rinvio a processo, sono tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso di sistemi informatici, accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione di comunicazione informatica e frode.

A capo di tutto c’era un rumeno con altri due già giudicati in un precedente processo. Attraverso un sistema di mail che risultavano credibili come fossero mandate dalle banche Bper, Veneto Banca, Cariparma, Bnl e Poste Italiane, i componenti della banda riuscivano a farsi dare i codici di accesso ai conti delle vittime e dai quali in pochi mesi avevano fatto sparire circa 650 mila euro.

Avevano anche clonato le schede sim per ricevere i dati, mentre qualcuno di loro era stato sorpreso dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza in corrispondenza dei bancomat quando erano intenti a prelevare con le tessere clonate delle vittime. L’inchiesta era stata condotta dalla Guardia di Finanza portando a vari arresti. Nell’udienza di martedì quattro imputati hanno chiesto di patteggiare, quattro sono ricercati e altri sette con rito abbreviato. L’udienza è stata aggiornata al 12 giugno.

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