Vaccini, Tar Brescia riammette bambino ad asilo

Il piccolo di Lovere era stato escluso dal 12 marzo perché la famiglia non aveva presentato la documentazione entro il 10. Il tribunale ora lo riabilita.

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(red.) Nelle ore intorno a venerdì 16 marzo il Tar di Brescia ha emesso una sentenza che farà discutere e che porrà al centro del dibattito ancora il tema dei vaccini tra i bambini iscritti alle scuole. Proprio una legge a livello nazionale del ministero della Salute, infatti, chiede alle famiglie dei bambini e ragazzi iscritti alle scuole dell’obbligo di presentare i certificati dei vaccini avvenuti o le autocertificazioni che confermano le prenotazioni dei trattamenti da effettuare. E la scadenza, seppur con qualche proroga a livello regionale, era il 10 marzo.

Il caso in questione riguarda un bambino di Lovere, in provincia di Bergamo, che da lunedì 12 è stato escluso dall’asilo comunale proprio perché non sarebbe stato in regola con la presentazione dei documenti sui vaccini. Di conseguenza, la famiglia del piccolo si è rivolta a un avvocato che ha presentato ricorso al tribunale amministrativo di Brescia. E ha dato loro ragione sospendendo il provvedimento comunale che riteneva che per rispettare gli obblighi di legge non servisse solo la presentazione della richiesta di vaccini inviata all’azienda socio-sanitaria territoriale.

Al contrario, secondo la famiglia l’obbligo di documentare i vaccini effettuati entro il 10 marzo sarebbe stato illegittimo e che sarebbe dovuto essere rivolto solo alle famiglie che hanno dichiarato con un’autocertificazione la copertura dei figli. Per il momento, quindi, il bambino potrà tornare all’asilo, mentre il Tar si è riservato di discutere il ricorso in un’altra udienza e quando si potrà capire se le direttive del ministero dell’Istruzione, della Salute e della Regione Lombardia siano state corrette.

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