Caino, 3 anni per marito-padre violento

A luglio il 47enne si era scagliato contro la moglie minacciandola di morte e davanti ai figli. Riconosciuta la seminfermità mentale, andrà in comunità.

(red.) Nella giornata di venerdì 9 marzo al tribunale di Brescia il giudice Wilma Pagano ha condannato a tre anni di reclusione l’uomo di 47 anni che nel luglio del 2017 aveva minacciato di morte e aggredito la moglie in casa davanti ai figli a Caino, nel bresciano. Era il 16 luglio quando il padrone di casa aveva ordinato alla consorte di tagliare il giardino dell’abitazione. Ma nel momento in cui aveva verificato che il lavoro non sarebbe stato ottimale, aveva insultato la compagna lanciandole addosso della benzina e minacciandola di darle fuoco con una sigaretta.

A quel punto era intervenuta anche la figlia maggiore a difesa della madre, ma incassando anche lei gli insulti dal padre. Tanto da far muovere i vicini di casa che avevano ricevuto lo stesso trattamento. Quel giorno sul posto si erano mossi i carabinieri che avevano arrestato il 47enne e condotto in carcere con l’accusa di maltrattamenti ai danni della moglie e davanti ai figli minorenni. Nei giorni precedenti a sabato 10 marzo l’uomo, con alle spalle problemi di alcol e droga, era stato condotto ai domiciliari in casa dei genitori e dove si trova attualmente.

In seguito alle manette e all’indagine è scattato anche il processo che venerdì è arrivato alle battute finali. Per il 47enne il giudice – d’accordo anche i consulenti dell’accusa e della difesa – aveva già riconosciuto la seminfermità di mente ed escluso l’aggravante del fatto di aver commesso quell’azione davanti ai figli. Quindi, per lui sono arrivati 3 anni di condanna che dovrà scontare in una comunità di recupero dopo l’affidamento al Sert e al Nucleo Operativo Alcologia e in seguito un altro anno in sorveglianza speciale. Dovrà comunque subito versare una multa da 10 mila euro alla moglie e un’altra da 5 mila ai figli.

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