Processo Shalom, il 16 maggio un sopralluogo

(red.) Nella giornata di mercoledì 14 febbraio al tribunale di Brescia si è svolta un’altra udienza nell’ambito del processo sui presunti maltrattamenti e violenze compiute ai danni degli ospiti della comunità di recupero “Shalom” di Palazzolo, nel bresciano. Davanti all’accusa e al giudice Roberto Spanò hanno parlato i testimoni della difesa, sottolineando come all’interno della struttura non ci sarebbe stato alcun comportamento tra quelli violenti.

Tanto che suor Rosalina Ravasio, fondatrice e a capo della struttura e anche lei tra gli imputati, da molti è stata definita come una madre. Alcuni tra quelli intervenuti hanno parlato di far lavorare gli ospiti qualche ora di più per far allentare il nervosismo. Oppure il lavoro notturno, ma non come punizione. E un insegnante ha rivelato che alcuni ragazzi se ne sarebbero andati dalla struttura, per poi essere riammessi anche 2 o 3 volte.

Mentre i lavori con la legna sarebbero stati gli stessi ospiti a chiedere di farli. Insomma, secondo i testimoni, non sarebbe stata commessa alcuna violenza, mentre le parolacce e i comportamenti un po’ fuori dal normale sarebbero stati usati per il “bene”. Durante l’udienza è stato sentito anche lo psichiatra Massimo Biza che è consulente della difesa. Al termine della seduta è stato anche deciso che il 16 maggio ci sarà un sopralluogo alla struttura da parte della corte.