Finte fidejussioni, a Roma il processo per capo banda

Di Gennaro accusato dalla procura di Brescia. La nostra Provincia e altre due aziende locali, con altre, sono rimaste vittime del raggiro da 500 milioni.

Più informazioni su

(red.) A capo di una presunta associazione a delinquere, tra le aziende che era riuscito a raggirare facendo stipulare false fidejussioni c’erano anche le bresciane Systema Ambiente e la Waste Italia, oltre alla Rete Ferroviaria Italiana, Anas, Provincia di Brescia, Consip e Regione Lombardia. Il barese Di Gennaro, accusato dal procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi, sarà processato a Roma per competenza territoriale. L’uomo, secondo l’accusa e attualmente detenuto in carcere, aveva una stamperia clandestina a Latina con la quale, insieme ai componenti della banda, avrebbe prodotto decine di documenti per una trentina di imprese.

Li faceva inviare proponendosi come membro di rinomate assicurazioni inglesi e usando propri i marchi di Oltremanica. Ma si trattava solo di carta straccia. I beneficiari di queste finte fidejussioni, per un totale di 500 milioni di euro, erano aziende dedicate al trattamento dei rifiuti, ma anche quelle che avrebbero dovuto presentare delle garanzie agli enti pubblici prima di costruire grandi opere. Insieme a Di Gennaro, un altro ha già patteggiato una pena di 2 anni e sei mesi, mentre altri nove saranno a dibattimento.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.