Shalom, sentito testimone che difende comunità

A Brescia continua il processo per i presunti maltrattamenti sugli ospiti della comunità di recupero di Palazzolo. "Bel cammino, ma non è una vacanza".

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(red.) Il tribunale di Brescia mercoledì 17 gennaio è stato teatro di un’altra udienza nell’ambito del processo sui presunti maltrattamenti avvenuti ai danni degli ospiti nella comunità di recupero Shalom di Palazzolo, nel bresciano. E’ stato il giorno dedicato a una delle testimonianze della difesa, un ex tossicodipendente che ha frequentato la struttura e alla quale, in qualche modo, è rimasto legato. Nella deposizione ha parlato dei suoi precedenti con il consumo di droga, fino all’arrivo nella comunità franciacortina.

Ha definito “un bel cammino, anche se i primi mesi sono stati difficili e non è una vacanza. Ci sono regole” a proposito del suo percorso. Per quanto riguarda la legnaia, finita nel mirino perché sarebbe stata usata dalla comunità per obbligare gli ospiti a lavorare diverse ore al giorno, il testimone l’ha definita “un posto per sfogare, per stancare e con obiettivo lavorativo”. Non ha però negato che suor Rosalina, a capo della comunità e anche lei a processo, abbia pronunciato più volte degli sproloqui. “Ma erano da stimolo” ha detto il testimone. Il processo è stato aggiornato al 14 febbraio.

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