Torbiere, niente capanni di caccia intorno a riserva

(red.) E’ una prima svolta quella arrivata dal Tar di Brescia intorno alla riserva naturale delle Torbiere del Sebino e in vista dell’apertura della stagione venatoria. Il tribunale amministrativo, infatti, ha respinto il ricorso di diversi cacciatori proprietari di undici capanni nella zona dell’area naturale. Questa battaglia era iniziata da diverso tempo dalla Lega per l’Abolizione della Caccia con il Gruppo d’intervento giuridico proprio per bloccare l’attività venatoria negli appostamenti di terra e in acqua intorno alle Torbiere.

Su questo è stata sollecitata anche la Commissione Europea che ha aperto una procedura per verificare il rispetto di una direttiva dedicata. Quindi, erano state sospese le autorizzazioni a usare alcuni appostamenti e chiesto alla Regione Lombardia di revocare i capanni acquatici perché ritenuti troppo impattanti sugli uccelli migratori d’acqua. Di fronte a questi provvedimenti, i cacciatori proprietari dei capanni avevano fatto ricorso al Tar bresciano che ha dato loro torto.

Con questo scenario, la Lac e l’associazione che ha condiviso la stessa battaglia hanno esultato alla decisione. Ma intendono andare avanti anche con gli altri capanni rimasti intorno alla riserva naturale. E chiedono ai dirigenti delle Torbiere anche di riattivare la convenzione per la vigilanza che era stata cancellata.