Strage Bosnia, “Paraga è criminale di guerra“

Lo scrive il giudice nelle motivazioni alla sentenza con cui ha condannato il comandante militare all'ergastolo per aver ucciso tre volontari bresciani.

(red.) Hanefija Prijic, detto “Paraga”, “è un criminale di guerra che ha premeditato gli omicidi dei volontari bresciani nella strage di Gornji Vakuf”, in Bosnia. Lo scrive il giudice delle udienze preliminari di Brescia Carlo Amedeo Bianchetti nelle motivazioni depositate giovedì 16 marzo in seguito alla sentenza di condanna all’ergastolo. Sentenza che era arrivata due settimane prima. In quell’eccidio del maggio 1993 vennero uccisi Guido Puletti, Fabio Moreni e Sergio Lana, mentre riuscirono a salvarsi solo Christian Penocchio e Agostino Zanotti.

Secondo il giudice, non c’è dubbio che “Paraga” guidasse il battaglione militare e quindi avesse ordinato ai propri uomini di portare la comitiva di volontari bresciani in una zona nascosta, per poi ucciderli. E con la volontà di disfarsi dei cadaveri. Il magistrato contesta anche il fatto che Prijic, come ha detto l’imputato a processo, avesse bloccato il gruppo di italiani perché dietro l’obiettivo nobile ci potevano essere altre intenzioni. Ma il giudice ha smentito l’intera posizione. Insomma, secondo la giustizia che ha mandato “Paraga” dietro le sbarre a vita, si è di fronte a un criminale di guerra che ha voluto quella strage.

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