Strage Torchiera, arrivati documenti dalla Serbia

(red.) Il 17 maggio sarà un giorno fondamentale per la vicenda della strage di Torchiera di Pontevico, nel bresciano, avvenuta il 15 agosto del 1990 quando la famiglia Viscardi, tra padre, moglie e figlio, vennero uccisi in casa durante una rapina. A metà maggio, infatti, si terrà una nuova udienza che vede imputato l’omicida serbo Ljubisa Vrbanovic. Ma non si punterà tanto l’attenzione sulla dinamica di quella tragedia, quanto sulla conferma che l’uomo sia morto.

Nei primi documenti arrivati dalla Serbia quando alla Corte d’Assise di Brescia si stava aprendo il procedimento, tuttora in corso, era presente anche il certificato di morte dell’uomo riconosciuto come Manolo. Sembra che l’assassino sia deceduto per un carcinoma polmonare nel 2014 in carcere mentre scontava una pena di 40 anni proprio per l’omicidio di Pontevico. La procura di Brescia aveva chiesto al tribunale estero di inviare altri documenti più dettagliati, arrivati nelle ore precedenti al 25 febbraio.

Ora si tratta solo di un lavoro di traduzione in italiano e di analizzare gli altri documenti sul processo già svolto in Serbia. E si andrà appunto al 17 maggio quando dovrebbe essere definita con certezza la morte di Manolo. A quel punto il processo si chiuderà a causa del decesso dell’imputato, ma almeno la magistratura bresciana avrebbe la possibilità di disporre test sul cadavere e di analizzare i dati con quelli del fratello detenuto in Italia per un altro caso.