Ceto, minacce al sindaco e famiglia, condanna

Roberto Donina dovrà scontare altri 2 anni e 8 mesi dopo angherie contro Marina Lanzetti e la madre. Nel 2011 aveva bruciato l'auto dell'ex primo cittadino.

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(red.) Dovrà prolungare la permanenza nella propria casa, agli arresti domiciliari, di altri due anni Roberto Donina, di Nadro di Ceto, nel bresciano. L’uomo sta già scontando una pena di 2 anni e quattro mesi (con l’interdizione dai pubblici uffici di cinque anni) dopo aver bruciato due volte l’auto dell’ex sindaco di Ceto Franco Guaini nel 2011. Martedì 11 ottobre ha incassato un’altra condanna dal giudice del tribunale di Brescia Carlo Bianchetti. Dovrà scontare 2 anni e otto mesi e pagare 5 mila euro di multa per le minacce rivolte all’attuale primo cittadino Marino Lanzetti e alla sua famiglia.
L’uomo si era reso protagonista in negativo il 19 febbraio quando aveva raggiunto il negozio della madre del sindaco, intimandole di farsi consegnare 500 mila euro. Somma legata a un paventato risarcimento per un presunto danno che il comune, tramite la figlia, gli avrebbe procurato. Nel caso di rifiuto, aveva detto alla donna che avrebbe devastato il locale. Poi l’uomo era tornato nel pomeriggio per prendere il denaro, ma aveva trovato i carabinieri sulla sua strada. Aveva spinto un militare e poi minacciato di nuovo il sindaco. Per lui è arrivata così la nuova condanna. Il giudice ha invece respinto la richiesta di risarcimento presentata dal comune, visto che le angherie di Donina non avevano coinvolto l’attività amministrativa.

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