Processo Artematica, Loggia sarà parte civile

Giovedì a Treviso inizia il procedimento contro Andrea Brunello, accusato di truffa per aver gonfiato il numero dei visitatori alle mostre Inca e Matisse.

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(red.) Giovedì 6 ottobre al tribunale di Treviso inizierà il processo per truffa a carico di Andrea Brunello, a capo della società Artematica, che dal 2009 al 2011 aveva curato due mostre sugli Inca e Matisse al museo Santa Giulia di Brescia. La notizia è che il comune ha formalizzato la volontà di costituirsi parte civile nel procedimento penale per chiedere che Brunello, nel caso di condanna, paghi tutti i danni patrimoniali, e non solo, alla Loggia. L’indagine, poi sfociata nel processo, era partita nell’estate del 2012 quando vennero messi sotto i riflettori i numeri dei tagliandi effettivamente venduti per la visita delle due esposizioni.
Artematica ne aveva notificati 257 mila, ma la Siae, al contrario, ne aveva riscontrati 124 mila. Secondo l’accusa, Brunello avrebbe alterato i dati reali per poter incassare il premio da 300 mila euro nel caso di superamento di una certa soglia di visitatori. E con una possibile penale nel caso in cui non si fosse arrivati a un livello minimo. Palazzo Loggia, di fronte ai numeri presentati da Brunello, ha effettivamente attivato gli uffici e predisposto le pratiche, disponendo il pagamento. Ma ora il comune chiede i danni patrimoniali, oltre a quelli di immagine, nel caso in cui sia confermata la condanna per truffa. Il processo era stato trasferito da Brescia a Treviso nel 2014, visto che Artematica, dove sarebbero arrivati i soldi del premio, si trova nel capoluogo veneto.

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