Stamina, quattro medici bresciani a processo

A Torino il dibattimento per i professionisti coinvolti nella vicenda all'ospedale Civile di Brescia. Ma chiedono che il procedimento avvenga a Brescia.

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(red.) Martedì 27 settembre al tribunale di Torino è iniziato il processo a carico dei quattro medici bresciani dell’ospedale Civile, imputati nell’inchiesta giudiziaria sul caso Stamina. Sono Fulvio Porta, direttore di Oncoematologia Pediatrica, Carmen Terraroli responsabile scientifico del comitato etico, l’ex direttore sanitario del nosocomio bresciano Ermanna Derelli e il direttore del laboratorio di staminali Arnalda Lanfranchi. Sulla vicenda, nel 2015 erano arrivati i patteggiamenti di Davide Vannoni, ideatore della “cura” a base di cellule staminali e del braccio destro Marino Andolina. Altri, invece, avevano puntato sul rito abbreviato e per tutti loro erano giunte le sentenze di condanna a meno di 2 anni.
Al contrario, i quattro bresciani hanno scelto il dibattimento davanti al giudice. Il capo di imputazione per tutti è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di farmaci imperfetti. L’inchiesta era stata aperta dal pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello sui trattamenti eseguiti soprattutto nelle stanze e laboratori dell’ospedale Civile di Brescia. I pazienti affetti da malattie neurodegenerative venivano sottoposti a inserzioni di cellule staminali, nonostante il ministero della salute e le autorità competenti non avessero autorizzato la sperimentazione.
Tanto che in quel periodo si formarono due schieramenti, tra quelli contrari al trattamento e altri che, invece, parlavano di dolore diminuito. Ricorrendo, poi, alle vie giudiziarie. Come scrive il Giornale di Brescia raccontando ciò che è successo in udienza, gli imputati hanno chiesto che il processo venga celebrato a Brescia. Su questo il giudice deciderà il 10 ottobre, mentre il ministero della Salute ha chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento.

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