Aflatossine, primi indagati vanno dal giudice

Iniziate le udienze preliminari dopo la maxi inchiesta sul latte che sarebbe stato adulterato da un centinaio di allevatori e produttori. Poi nel formaggio.

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(red.) Iniziano a comparire davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Brescia, Carlo Bianchetti, gli oltre cento, tra allevatori e produttori di latte, indagati per l’uso di aflatossine. La vicenda fa riferimento a un controllo che i carabinieri del Nas avevano svolto nella primavera del 2016 su una forma di Grana Padano a Brescia, scoprendo limiti di aflatossine superiori al consentito. L’inchiesta si era poi allargata alle province di Mantova e Cremona in cui si è scoperto come le pratica, se accertata, fosse di largo uso. Tanto che erano state sequestrate centinaia di forme di latticini. Le aflatossine sono delle piccole tossine prodotte da funghi e muffe e che sarebbero finite nel mangime dei bovini prima di produrre latte.
Per legge, il livello non può superare i 50 nanogrammi per litro, ma nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani si parla di concentrazioni superiori anche di 160 volte. Nella vicenda era stato fatto il nome anche della Centrale del Latte di Brescia (non coinvolta nell’indagine) che si è sempre smarcata, dicendo di non aver mai preso latte dagli allevatori finiti sott’occhio. Le udienze preliminari sono iniziate con un allevatore 54enne di Leno, titolare di un’azienda casearia nella bassa bresciana.
E’ accusato di adulterazione di sostanza alimentare per la presenza di aflatossine all’interno del latte con cui produrre formaggio. In ogni caso c’è da precisare che la microtossina non crea problemi alla salute delle persone. L’accusato è già stato sentito una volta e si ripresenterà in tribunale il 29 settembre per spiegare la sua versione dei fatti e fornire elementi della propria presunta innocenza. Dopo di lui si andrà avanti con gli altri indagati fino a gennaio. Poi spetterà al giudice stabilire il rinvio a giudizio. Intanto si sono costituite parti civili Adiconsum, il Consorzio Grana Padano e Legambiente.

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