Sorveglianza speciale di 3 anni per Sara Pilè

La 25enne di Monticelli Brusati, accusata con il marito (espulso) di addestramento per terrorismo, non potrà uscire dal paese e navigare in internet.

(red.) Tre anni di sorveglianza speciale per Sara Pilè, la 25enne residente con i genitori a Monticelli Brusati, nel bresciano, accusata con il marito 30enne tunisino Naim Sagrari di addestramento con finalità di terrorismo. Così il giudice del tribunale di Brescia Anna Di Martino venerdì 29 luglio ha accolto la richiesta del pubblico ministero per la giovane convertita all’Islam. La coppia, sposata prima con rito civile e poi con quello religioso, era stata fermata prima del possibile trasferimento in Siria. I due, infatti, dalle carte raccolte dalla Digos di Brescia e composte da intercettazioni e post su Facebook scritti dalla ragazza, avevano manifestato l’intenzione di partire.
Il marito, che viveva con la donna nella casa familiare di lei, ma poi fatto uscire dal padre della 25enne, è stato espulso e non ha più contatti con la compagna per disposizione degli inquirenti. La ragazza aveva presentato una memoria difensiva prima che il giudice decidesse per la sorveglianza speciale, ma non è stata sufficiente per imporle le limitazioni. La donna, che indossa tutti i giorni il tradizionale niqab islamico, si è vista togliere il passaporto e non potrà uscire da Monticelli Brusati, frequentare moschee e luoghi islamici e nemmeno navigare in internet.

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