Delitto Mura, testimone: Anna aveva paura

Una teste nel processo per l'omicidio di Castenedolo ha rivelato che l'amica vittima avrebbe avuto intenzione da tempo di separarsi da Alessandro Musini.

(red.) Lunedì 18 luglio alla Corte d’Assise nel tribunale di Brescia è stata sentita come testimone un’amica di Anna Mura, nell’ambito del processo sulla morte della donna a Castenedolo e per il quale l’unico imputato è il marito Alessandro Musini. Durante l’udienza la teste ha confidato al giudice e all’accusa il timore, espresso dalla vittima, di essere colpita dall’uomo di notte, nel sonno. Prima di arrivare al delitto di cui ancora non si sa per certo chi sia l’autore, Anna Mura avrebbe avuto intenzione da tempo di separarsi da Musini, suo terzo marito. E magari cambiare vita, trasferendosi a Borgosatollo, proprio vicino all’amica testimone.
Dall’udienza è emerso il profilo di un uomo geloso, ma mai violento, ad eccezione del pugno rifilato alla donna due giorni prima del dramma e per il quale si era scusato. Sembra anche che Musini abbia prelevato 7 mila euro dal conto della moglie, ma senza dirle nulla, tanto da negare quando gli è stato chiesto. Pare, quindi, che la donna avesse paura e per questo motivo fosse già in contatto con i legali per avviare la causa di divorzio. Poi è arrivato l’omicidio di cui, al momento, non si conosce ancora la mano. Il processo continuerà mercoledì 20 luglio e poi martedì 26 quando sarà dato spazio all’imputato.

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