Strage in Bosnia, si cerca il cugino di Paraga

Sabahudin Prijic è stato riconosciuto dai testimoni in una fotografia al processo a Brescia contro Hanefija sull'omicidio del 1993. E' latitante dal 2001.

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(red.) C’è una nuova svolta nell’ambito del processo che vede alla sbarra Hanefija Prijic detto “Paraga”, l’uomo che avrebbe ordinato l’uccisione di un gruppo di volontari bresciani a Gornji Vakuf, in Bosnia. Il 29 maggio del 1993 la comitiva stava raggiungendo le popolazioni colpite durante la guerra nei Balcani e per portare aiuti. In quella strage morirono Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni, mentre si salvarono Agostino Zanotti e Christian Penocchio. I due sopravvissuti sono testimoni nel nuovo processo che si sta celebrando a Brescia dopo l’estradizione di “Paraga”.
Ma la novità riguarda il fatto che nell’indagine finisce anche un’altra persona. Si tratta di Sabahudin Prijic, cugino di “Paraga” e detto “Dino”. Ne dà notizia il Corriere della Sera. Nel 2001 era stato segnalato come uno dei presenti e autori della strage e ricercato dall’Interpol, ma poi sparito. Il nome è emerso nel corso dell’ultima udienza quando a Zanotti e Penocchio è stata mostrata una fotografia dove hanno riconosciuto il latitante. Attualmente “Dino” sarebbe con la compagna negli Stati Uniti, ma è ricercato. A questo si aggiunge il fatto che in Bosnia è stata aperta una nuova inchiesta su quella strage e in cui sono indagate cinque persone, tra cui proprio il cugino latitante.

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