Stalking a ex, pm: a Perotti portare via figli

L'accusa chiede l'isolamento e di levare la potestà genitoriale alla 27enne imputata e già condannata a otto anni per aver sfregiato William Pezzullo.

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(red.) Lunedì 4 luglio il tribunale di Brescia ha ospitato una nuova udienza nell’ambito del processo per stalking che vede imputata la 27enne Elena Perotti. La ragazza, già condannata a otto anni di reclusione per l’aggressione con l’acido ai danni dell’ex fidanzato William Pezzullo, deve rispondere anche dei presunti atteggiamenti persecutori avuti verso l’uomo prima di arrivare al raid con il complice Dario Bertelli. L’udienza è stata dedicata soprattutto alla difesa della donna attraverso l’arringa dell’avvocato Migliorati. Secondo lui, la sua assistita e Pezzullo avrebbero avuto altri rapporti e conversazioni dopo la fine della relazione. Situazione che, secondo il legale, non prefigurerebbe un caso di stalking.
Poi si è dato spazio alle richieste dell’accusa formulata dal pubblico ministero Barbara Sisci. 2 anni e mezzo di reclusione (già chiesti nell’udienza di giugno), tolta la potestà sui due figli (uno avuto in comunità dall’uomo che ha sposato) e l’isolamento. Sono contenute nell’istanza presentata dalla pm che ha inviato gli atti anche al tribunale dei Minorenni e a quello della sorveglianza. L’aggressione con l’acido era avvenuta nel settembre del 2012 come gesto di ribellione verso Pezzullo perché non avrebbe riconosciuto come proprio il figlio della giovane. Ma in precedenza la donna avrebbe messo in campo ogni azione per far tornare l’ex fidanzato. Il giudice ha aggiornato il processo al 21 ottobre quando è attesa la sentenza.

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