Delitto Castenedolo, sentiti i consulenti

(red.) Lunedì 27 giugno la Corte d’Assise di Brescia presieduta da Anna Di Martino ha ospitato una nuova udienza nell’ambito del processo per l’uccisione di Anna Mura, trovata morta il 16 marzo del 2015 nella sua casa di via Matteotti a Castenedolo, nel bresciano. E’ stato il momento di sentire i consulenti dell’accusa e della difesa che hanno depositato le proprie relazioni nel procedimento che vede come unico imputato il marito di Anna Mura, Alessandro Musini. Secondo l’accusa, chi ha colpito lo ha fatto con due armi, una pesante diretta al volto e un coltello verso il collo della vittima. Si è poi passati a definire il possibile orario della morte della donna. In questo caso, l’accusa la sposta dalle 6,30 a mezzogiorno, mentre i difensori dell’imputato ritengono che sia ristretta tra le 9 e le 11.
Ad avvalorare la tesi dell’accusa, nello stomaco della vittima sarebbe stato trovato un liquido, forse caffé, ipotizzando come la donna fosse sveglia quando il marito era uscito di casa. Musini, invece, aveva detto il contrario. Si è poi dibattuto sulla fuga dell’uomo, durata più di 24 ore, dopo il ritrovamento del cadavere della compagna in un lago di sangue. Secondo l’accusa sarebbe la prova della colpevolezza dell’operaio. Ma lo psichiatra che ha sentito l’imputato, interpellato in udienza, ha detto che quella reazione è molto simile a quanto l’uomo aveva fatto vent’anni prima con il ritrovamento della sorella morta.