Minori, Amendolagine patteggia

(red.) Il tribunale di Brescia mercoledì 18 maggio ha ospitato un’udienza nell’ambito del processo su una delle tre inchieste condotte dalla procura locale sulla prostituzione minorile. Ivo Amendolagine, presidente dell’Associazione Bresciana Proprietà Edilizia, ha patteggiato una pena di due anni (sospesa) ed è tornato in libertà dopo due mesi di arresti domiciliari. Si tratta del primo giudizio emesso a carico di un imputato in seguito alle tre indagini, condotte dalla polizia locale di Montichiari e dai carabinieri di Brescia, che hanno portato alla luce varie situazioni di presunti atti sessuali con minori. Nel caso di Amendolagine, l’accusa aveva in mano le dichiarazioni di un giovane, minorenne all’epoca dei fatti, che aveva menzionato il professionista bresciano con cui aveva detto di aver compiuto atti sessuali. Ma l’imputato ha sempre smentito e gli inquirenti non avrebbero trovato alcun elemento sospetto sul computer e il cellulare dell’indagato.
L’uomo aveva ammesso di aver conosciuto il ragazzo su un sito internet rivolto a soli adulti e sul quale il giovane aveva falsificato la propria data di nascita. Tramite i suoi legali ha detto di aver svolto qualche pranzo con il ragazzo, ma solo perché questo gli avrebbe chiesto di essere aiutato. Sempre mercoledì 18 si è aperta l’udienza preliminare per la prima inchiesta sulla prostituzione e che vede coinvolto il 56enne di Collebeato, che avrebbe compiuto volontariamente atti sessuali sui minori, ma senza rivelare di avere l’Aids. La seduta è stata aggiornata al 30 giugno quando il giudice dovrà valutare eventuali richieste di patteggiamento o rito abbreviato, oppure procedere con il rinvio a giudizio. La terza inchiesta, che ha riguardato le province di Brescia e Bergamo, con gli arresti di dodici persone, tra cui un allenatore di calcio, un prete, un agente di polizia e un popolare conduttore televisivo, ancora non si è arrivati al tribunale.