Indennità al Civile, “Pecorelli a giudizio”

Richiesta della procura di Brescia per il rettore dell'università. Avrebbe preso un compenso come ruolo all'ospedale Civile, senza averne diritto.

Pecorelli(red.) Il rettore dell’università degli Studi di Brescia Sergio Pecorelli potrebbe finire a processo per una presunta vicenda di truffa. In pratica, secondo la procura bresciana che ha aperto un’inchiesta tramite il pubblico ministero Leonardo Lesti, Pecorelli avrebbe intascato, senza averne diritto, l’indennità come direttore dell’unità di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Civile. L’indagine riguarda gli anni dal 2012 al 2014 quando il rettore avrebbe percepito illecitamente quella somma per un incarico che non avrebbe mai svolto. Stando al suo legale, però, l’indennità era dovuta come carica che Pecorelli rivestiva.
In ogni caso il giudice deciderà nell’udienza preliminare del 24 giugno se rinviare a processo il rettore. L’accademico è finito più volte nel mirino sia perché, nonostante sia pensionato dal 2014, continui ad avere l’incarico a capo dell’università. Ma ha avuto anche altre grane, come un presunto conflitto di interessi che ha visto il ministero della Salute sospenderlo da presidente dell’Aifa, ruolo dal quale si è poi dimesso. Dal punto di vista giudiziario è accusato anche di abuso d’ufficio per aver affidato un incarico in università da 30 mila euro all’anno a Elisa Gregorini, ex segretario di Mariastella Gelmini e consulente di Aifa.

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