Macogna, slitta la sentenza del Tar

Mercoledì 23 sono stati depositati i documenti di accusa e difesa e della consulente. Nei primi di aprile la lettura del dispositivo sui ricorsi.

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Macogna(red.) Quello di mercoledì 23 marzo doveva essere il giorno della sentenza da parte del Tar di Brescia sul ricorso presentato da tre Comuni per la vicenda della discarica Macogna. Invece, il tribunale amministrativo di via Carlo Zima è stato solo teatro dell’udienza, rimandando la lettura del dispositivo a dopo Pasqua, quindi nei primi giorni di aprile. Al centro c’è la questione della cava, presente tra Franciacorta e bassa bresciana, per la quale nel 2013 la Provincia di Brescia, dopo l’approvazione della valutazione d’impatto ambientale dalla Regione, ha dato il via libera allo stoccaggio. Si tratta di 1,5 milioni di rifiuti inerti per i quali la Drr di San Polo è stata autorizzata a smaltire nella discarica.
Subito si erano formati comitati di cittadini contrari all’attività, insieme alle associazioni, tanto che la cava venne poi sequestrata. Tra i rifiuti scaricati dai camion, infatti, è stato accertato come ci fossero elementi chimici oltre i limiti di legge. Al Tar di Brescia, che è chiamato a decidere, sono arrivati i ricorsi dei Comuni di Rovato, Travagliato e Berlingo che chiedono di annullare il via libera al conferimento degli scarti. L’udienza di mercoledì 23 è stata dedicata al deposito dei documenti da parte dell’accusa e della difesa, insieme alla relazione svolta dal consulente tecnico Laura Longoni incaricata dal tribunale. Si attende, quindi, solo la sentenza. Intanto, i comitati contrari alla discarica hanno confermato la loro presenza il 10 aprile alla manifestazione “Basta veleni” al parco Gallo di Brescia.

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