Delitto Castenedolo, si decide su processo

Venerdì 11 il giudice si pronuncerà sul quasi certo rinvio a giudizio per Musini, marito della donna e accusato di averla uccisa nel 2015.

Castenedolo(red.) Mercoledì 9 marzo il tribunale di Brescia ha ospitato la prima udienza preliminare sulla vicenda di Anna Mura, la donna di 54 anni che il 16 marzo del 2015 era stata trovata senza vita nella sua casa di via Matteotti a Castenedolo, nel bresciano. Attualmente l’unico accusato, che si trova nel carcere di Canton Mombello dai giorni successivi a quel rinvenimento, è il marito 52enne Alessandro Musini. Sul corpo della donna, trovato dal figlio minore rimasto a casa per l’influenza, c’erano diverse macchie di sangue e ferite. Ma non è mai stata rinvenuta l’arma del delitto. Nell’udienza di mercoledì il giudice Giovanni Pagliuca ha sentito l’analisi del pubblico ministero Francesco Piantoni che sostiene l’accusa e quella dei due difensori dell’operaio, gli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora. Secondo il primo, non ci sarebbero dubbi sul fatto che sia stato Musini a uccidere la moglie. Stando alla sua ricostruzione, le macchie di sangue trovate sui suoi vestiti e sul tappetino dell’auto, oltre alla fuga che lo aveva reso non rintracciabile per più di 24 ore, sarebbero gli elementi schiaccianti.
Ma i suoi legali sostengono, al contrario. che le tracce ematiche se le sarebbe procurate toccando la moglie nel tentativo di soccorrerla. Poi, quando ha notato che era morto, sarebbe scappato per lo shock. Dal punto di vista indiziario, sulla donna non sono stati trovati elementi riconducibili all’uomo, così come nemmeno l’arma con cui l’avrebbe uccisa. A questo si aggiunge il fatto che una perizia sull’impianto elettrico avrebbe in parte confermato la versione di Musini sul fatto di aver visto la televisione quella mattina, prima di uscire alcune ore. Il giudice Pagliuca deciderà venerdì 11 marzo se rinviare a processo l’operaio. Ipotesi che pare quasi certa.

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