Strage Bosnia, “Paraga” a Brescia

Hanefija Prijic dovrebbe giungere venerdì 19 da Dortmund dove si trova detenuto. Conclusa con successo l'estradizione, sarà sottoposto a processo.

Piric(red.) Venerdì 19 febbraio dovrebbe arrivare a Brescia Hanefija Prijic detto “Paraga”, l’uomo a capo del battaglione militare che il 29 maggio del 1993 tese un’imboscata contro cinque volontari italiani, di cui tre bresciani. Quello era il periodo della guerra in Bosnia e la comitiva, formata da Guido Puletti, Sergio Lana, Fabio Moreni, Agostino Zanotti e Christian Penocchio, stava raggiungendo Zavidovici. Avrebbero portato viveri per le popolazioni colpite e fatto rientrare in Italia decine di donne in cerca di salvezza. Ma a Gornji Vakuf il loro convoglio venne fermato dalla truppa di Prijic che iniziò a perquisire gli occupanti, prendendo loro alcuni oggetti di valore e religiosi. In quella circostanza vennero uccisi a colpi di mitragliatrice i bresciani Puletti, Lana e Moreni, mentre Zanotti e Penocchio riuscirono a scappare attraverso un ruscello nelle vicinanze.
Dopo quel blitz, i due sopravvissuti erano riusciti con varie testimonianze a far giudicare “Paraga” dal tribunale internazionale dell’Aja e dalla giustizia bosniaca. Nel 2001 era stato condannato in Serbia a 15 anni di carcere, pena poi ridotta in appello nell’aprile del 2002 dalla Corte d’Assise in 13 anni. La vicenda di Prijic è tornata di attualità dopo l’arresto condotto dalla polizia di Dortmund, in Germania, all’aeroporto tedesco dove “Paraga” era arrivato. L’uomo, infatti, è latitante e destinatario di un provvedimento emesso dalla procura di Brescia. Le pratiche per l’estradizione sono state completate e venerdì 19 Prijic dovrebbe arrivare a Brescia per essere portato a Canton Mombello. Dovrà affrontare il processo a suo carico. Un procedimento carico di domande alle quali, soprattutto i parenti degli uccisi e i due sopravvissuti, sperano di avere risposte.

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