Occupazione A2a, 18 vanno a processo

Il 2 marzo con rito abbreviato. Il 14 ottobre del 2014 avevano fatto irruzione contro la decisione di tagliare le utenze a una famiglia morosa.

Occupazione A2a(red.) Saranno chiamati alla sbarra il 2 marzo, al tribunale di Brescia, diciotto tra gli antagonisti che il 14 ottobre del 2014 avevano fatto un blitz alla sede di A2a in via Lamarmora, in città, occupando gli uffici per sei ore. Tra loro c’erano anche Umberto Gobbi e Claudio Taccioli, riconducibili al centro sociale Magazzino 47 e che saranno a processo. Per loro i pubblici ministeri Lara Ghirardi e Ambrogio Cassiani hanno chiesto il procedimento perché quel giorno, secondo l’accusa, i manifestanti sarebbero andati oltre ogni regola. Così, come accettato anche dal giudice, saranno sottoposti al rito abbreviato e sapranno subito se sono condannati o liberi. Le accuse sono quelle di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e occupazione abusiva.
La vicenda riguarda quanto avvenne quel 14 ottobre in cui il gruppo di manifestanti era entrato negli uffici per protestare contro la decisione di A2a di tagliare le utenze di acqua e gas a una famiglia di Sarezzo. Il padrone di casa, infatti, sposato e padre, a causa delle difficoltà economiche non riusciva a pagare le spese, così si era visto togliere i servizi. La delegazione che entrò in A2a riuscì poi a incontrare un responsabile della multiutility e del Comune valtrumplino per trovare un accordo con cui ripristinare le utenze.

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