Shalom, lettera al Papa e a Mattarella

La comunità di Palazzolo, sotto processo per presunti maltrattamenti, in una petizione a favore diretta al Pontefice e al Capo dello Stato.

Più informazioni su

comunità shalom palazzolo(red.) Suor Rosalina Ravasio, fondatrice e presidente della comunità “Shalom” di Palazzolo, nel bresciano, sotto processo per presunti maltrattamenti sugli ospiti, ha scritto una lettera da inviare a Papa Francesco e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La missiva, accompagnata da una petizione, è stata annunciata durante un concerto che si è svolto sabato sera 9 gennaio al Palatenda. Il documento, che ha già ricevuto 1.600 adesioni, si propone di dare la solidarietà agli operatori della struttura coinvolti nel procedimento giudiziario. L’iniziativa si chiama “Ventimila firme da portare a Roma” e intende informare il Pontefice e il Capo dello Stato sulle attività che la struttura protetta esegue. All’interno, come scrive suor Ravasio, si trovano 180 ragazzi, 100 ragazze e 24 bambini con le loro madri e tutti legati a problemi di tossicodipendenza.
La religiosa sottolinea anche il fatto che le mansioni si svolgono in una cascina ristrutturata dagli stessi ospiti durante la guarigione e con l’aiuto di 2 mila volontari, senza ricevere alcun contributo dalle istituzioni. Nella lettera, suor Ravasio chiede a tutti di pregare per la comunità e si rende disponibile a ospitare visite di chi volesse farle. Ritiene le accuse prive di fondamento, pensando che la verità uscirà. Il processo, che partirà il 5 maggio e in cui ci sono 42 imputati, compresa la fondatrice, stabilirà se all’interno della comunità, come sostiene la procura, ci siano stati maltrattamenti sugli ospiti. Secondo alcune testimonianze, infatti, sarebbe stato vietato di uscire a chi diceva di essere guarito e sarebbe stato sottoposto ad alcune pratiche violente, come la privazione del sonno e lavori per diverse ore.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.